Alla RSA Villa della Pace di Stezzano il 2025 si aprirà con un ambizioso progetto. La struttura che in questi anni si è dedicata a declinare il tema della bellezza in tante sfaccettature ora si apre al territorio ponendo la domanda: “come si può gustare la bellezza della vita il più a lungo possibile?”

Ce ne parla Imelde Bronzieri, presidente della Fondazione villa Della Pace di Stezzano:

Proveremo a rispondere a questa domanda con al ciclo di conferenze “Nutrire la vita”, quattro incontri dedicati ai nostri collaboratori e aperti alla popolazione con personalità di rilievo, pensati per offrire una riflessione sull’invecchiamento attivo e la prevenzione.

Come prima cosa desidero presentarvi i nostri ospiti. Siamo davvero orgogliosi di poter avere con noi persone così preziose. Ma Andiamo con ordine:

Il 14 Gennaio alle 19.30 ospiteremo il Prof. Silvio Garattini, presidente dell’istituto Mario Negri; mentre il 25 febbraio sarà il turno di Nicola Lagioia, scrittore e autorevole intellettuale, alle 20:30 sempre presso l’auditorium Moscheni dell’I.C. Caroli.

Il 18 Marzo ore 20:30 sarà con noi il delegato vescovile e scrittore Mons. Don Giulio della Vite.

Chiuderà la rassegna un concerto del coro “Canticum Novum” diretto dal Maestro Erina Gambarini il 27 Aprile alle 20.30 presso la chiesa parrocchiale di Stezzano.

 

E come si nutre la vita?

Insieme alla mia equipe di lavoro con il direttore sanitario, il dott. Alessandro Zavaritt, e con il dott. Stefano Facoetti, che coordina l’equipe educativa e i progetti sul territorio, abbiamo pensato a questi relatori perché ciascuno di noi è costituito da molte dimensioni e dobbiamo nutrirle tutte per attuare una prevenzione efficace.

Nel primo incontro, quello con il Prof. Silvio Garattini, ci chiederemo come nutrire la vita partendo dall’accezione più immediata del termine, ovvero scopriremo come l’alimentazione possa essere una vera e propria medicina.

Nicola Lagioia invece ci accompagnerà alla scoperta di come la cultura ci spinge attraverso le sue continue domande a mantenere una curiosità che ci aiuta a mantenere un atteggiamento attivo soprattutto dal punto di vista cognitivo.

 La capacità di rileggere i nostri vissuti e provare a trovare un senso in quanto accade a questo mondo è il “lavoro” del fare anima. La cura per la vita spirituale, per la ricerca di senso al di là di ogni prospettiva confessionale sono indispensabili. In questo percorso verso l’assaporare e il gustare a fondo la vita ci accompagnerà Mons. don Giulio Dellavite.

Per l’amore dell’arte che abbiamo non potevamo che terminare con un concerto. L’arte parla a tutte le dimensioni dell’uomo, la musica del coro del Maestro Erina Gambarini sulle note dell’antico e prezioso organo della chiesa parrocchiale di Stezzano chiuderà degnamente il percorso.

 

da dove nasce l’idea di questo progetto?

Nutrire la vita nasce dal desiderio di condividere con il territorio l’esperienza maturata in RSA in questi anni. È necessario parlare di prevenzione rivolgendoci a giovani e adulti. Occorre entrare nell’ottica che non ci si deve solamente occupare delle patologie al loro esordio, soprattutto considerando le fatiche del nostro servizio sanitario.

Mantenere uno stile di vita virtuoso aumenta le possibilità di avere un’ esistenza serena più a lungo. Vede, la vita è un dono che va nutrito. Crediamo che occorra uscire dall’idea che si cresce, si matura e poi si decade. Ogni stagione della vita ha una sua bellezza da gustare, a patto che la vita stessa sia custodita.

 

Sembra una prospettiva di buon senso…

Non solo di buon senso, ma anche necessaria e indispensabile. Non è un segreto per nessuno che avremo sempre più anziani. Occorre che siano in salute il più a lungo possibile, viceversa tutto il sistema di cura rischia il collasso.

Proprio per arrivare a tutto il territorio abbiamo voluto accanto a noi abbiamo tutte le associazioni di Stezzano e i comitati genitori, affinché ci aiutino a coinvolgere giovani e adulti nella diffusione del progetto. La qualità del loro domani, dipende dalle scelte dell’oggi. La bontà e l’urgenza di questo progetto è stata vista anche da ATS Bergamo, che ci ha espresso sostegno attraverso il loro patrocinio.  A rendere possibile l’attuazione del progetto è stato il sostegno fornitoci attraverso un bando da Fondazione della Comunità Bergamasca, che ringraziamo.